Da anni siamo abituati alla propaganda degli Stati Uniti: ora è iniziata l’era della propaganda cinese

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In piena guerra commerciale, TikTok diffonde video che esaltano la società cinese rispetto a quella statunitense. La guerra commerciale si combatte sui mercati azionari, nei campi coltivati, nelle fabbriche e nei porti, ma anche sui social network. È proprio qui, infatti, che si gioca una delle battaglie chiave nella lotta tra Washington e Pechino: quella della narrazione. Lo abbiamo visto non molto tempo fa con i video virali creati con l’intelligenza artificiale che deridono l’impegno di Donald Trump per la reindustrializzazione degli Stati Uniti attraverso i dazi. Ora questa lotta per orientare il discorso sui social sembra essere andata oltre, con una cascata di video su TikTok che sottolineano i pregi della Cina rispetto al presunto declino degli Stati Uniti. Il loro approccio propagandistico è chiaro, così come il loro leitmotiv: mostrare la Cina come una sorta di tecnoutopia futuristica.

L’altra grande sfida

La guerra dei dazi tra Washington e Pechino, che ha portato oltre il 100% le tasse applicate da ciascun Paese sulle esportazioni dell’altro, si sta già facendo sentire nei campi, nelle fabbriche e nei porti. Negli Stati Uniti, in Cina e persino in paesi terzi che ne sono usciti in qualche modo favoriti, come il Brasile. Al di là degli uffici governativi o delle grandi aziende, c’è un altro “campo di battaglia” in cui la lotta tra Cina e Stati Uniti sembra essersi inasprita: i social media.

“MAGA”, nel mirino. Qualche settimana fa, nel pieno dell’escalation della guerra commerciale tra le due nazioni, su TikTok è diventata virale una serie di video realizzati con l’intelligenza artificiale che mostravano americani in sovrappeso che lavoravano nelle catene di montaggio di Nike, Tesla, Apple o Nvidia. Il tutto tra cartelli con scritte “Make America Grate Again” o “Made in USA”, patatine fritte, bibite e un’atmosfera che faceva persino pensare a fabbriche clandestine. Il messaggio era forte perché uno degli argomenti addotti da Trump per giustificare la guerra dei dazi è proprio questo: rilanciare l’industria manifatturiera degli Stati Uniti.

“Confrontativi e beffardi”. Qualche settimana fa Bloomberg ha dato eco a un’altra campagna lanciata su TikTok, una piattaforma di proprietà della cinese ByteDance e la cui proprietà (e l’influenza che il governo di Xi Jinping può esercitare su di essa) ha generato un intenso dibattito legale e politico negli Stati Uniti. Tanto che la Corte Suprema è arrivata a vietarla nel Paese se ByteDance non l’avesse venduta, una misura che il ritorno di Trump alla Casa Bianca ha lasciato in sospeso. Secondo Bloomberg, ora TikTok è servita agli influencer cinesi per incoraggiare gli americani ad acquistare direttamente dal gigante asiatico con titoli come “La Cina svela la verità”.

“Questi post sono molto più provocatori e beffardi nei confronti degli Stati Uniti, invece di mostrarli come una minaccia”, spiega all’agenzia Tom Harper, professore alla University of East London, prima di ricordare i video generati con l’IA di americani che lavorano nelle catene di montaggio di Nike, Tesla o Apple. A parte il tono ironico, la viralità di questi contenuti dimostra qualcosa di più, come ricorda Bloomberg: la capacità dei creatori di contenuti cinesi di raggiungere la società statunitense attraverso l’algoritmo di TikTok e altri social network asiatici, come Xiaohongshu o RedNote.

Cina, anno 3000

Con questo scenario, basta una rapida ricerca sui social network, in particolare su TikTok, per trovare un altro tipo di video che sembrano collegarsi alla lotta tra Cina e Stati Uniti: filmati che esaltano la società cinese di fronte al presunto declino di quella statunitense o di altri paesi e regioni, come l’India o persino l’Europa. Il loro approccio è chiaro e si ripete più volte senza quasi alcuna variazione: i video mostrano immagini di zone depresse o sovraffollate degli Stati Uniti e le contrappongono immediatamente ad altre della Cina che rivelano tutto il contrario, una società tecno-futuristica.

Un esempio eloquente è fornito dall’account @Schbachlg, con alcuni video di questo tipo che superano il milione di visualizzazioni, @worldstory75, @mindblowndai1y o @zhiwen.shen, solo per citarne alcuni. In tutti si possono vedere diversi video che contrappongono la società, le città e l’economia statunitensi a quelle cinesi, lasciando un bilancio chiaramente favorevole a quest’ultima. Nel loro insieme, raggiungono centinaia di migliaia di visualizzazioni. Alcuni di questi video, dal tono più parodistico, raggiungono addirittura milioni di visualizzazioni.

È una novità? Sì e no. I video che esaltano la società, il patrimonio e la cultura cinesi non sono esattamente una novità sui social network. Esistevano già, come in altri paesi, compresi gli Stati Uniti. Ciò che colpisce è la loro frequenza, la loro risonanza e il loro approccio, incentrato sulla presentazione di una società moderna, avanzata, urbana ed ecologica rispetto a quella di altre regioni del pianeta. Naturalmente su TikTok si possono trovare anche altri video di segno radicalmente opposto. La cosa interessante è proprio il loro messaggio. E il contesto in cui arriva.

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