Oro: i fondi ETF hanno acquistato oltre 110 tonnellate ad aprile, il livello più alto dall’agosto 2022

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Per il quinto mese consecutivo gli investitori hanno iniettato fondi netti negli ETF che investono nel metallo prezioso. Si distingue l’Asia, guidata dalla Cina. L’attuale detenzione di questi fondi supera le 3.500 tonnellate. Il prezzo dell’oro ha raggiunto livelli record lo scorso aprile, superando i 3.400 dollari l’oncia, e in questo, oltre alle banche centrali, hanno avuto un ruolo importante i fondi ETF globali in oro con copertura fisica, che per il quinto mese consecutivo hanno registrato entrate nette, che in questa occasione hanno raggiunto gli 11 miliardi di dollari. In questo modo, incoraggiati da un prezzo dell’oro più alto e dai continui afflussi, il patrimonio totale gestito dagli ETF globali sull’oro ha raggiunto un nuovo massimo mensile di 379 miliardi di dollari, secondo i dati di Bloomberg, Company Filings, ICE Benchmarking Administration e WGC. Stime private indicano che lo scorso aprile le riserve sono aumentate di 115 tonnellate, raggiungendo le 3.561 tonnellate, il livello più alto dall’agosto 2022, anche se sono ancora inferiori del 10% al massimo mensile di 3.915 tonnellate registrato nell’ottobre 2020. Chi ha guidato il mercato ad aprile? I dati mostrano che l’Asia ha guidato gli ingressi, rappresentando il 65% del totale netto globale (il mese più forte mai registrato), anche la domanda nordamericana è stata considerevole, mentre i flussi europei sono diventati negativi.

Oro: com’è stato il panorama regionale?

  • L’Asia ha registrato entrate record per un totale di 7,3 miliardi di dollari, con la maggior parte della domanda proveniente dalla Cina, segnando il terzo mese consecutivo di entrate e il più alto mai registrato nella regione. Tuttavia, la cosa più sorprendente è che le entrate di aprile hanno già superato quelle del primo trimestre e quelle dell’intero 2024. Secondo gli esperti, oltre al continuo aumento del prezzo dell’oro locale, la domanda è stata stimolata anche da: da un lato, la disputa commerciale con gli Stati Uniti, che ha generato timori di una crescita più debole, ha amplificato la volatilità delle azioni e ha intensificato le aspettative di deprezzamento della valuta locale; dall’altro, i rendimenti più bassi dei titoli sovrani, in un contesto di crescenti aspettative di tagli dei tassi di interesse. Va notato che i rischi commerciali globali e l’aumento del prezzo dell’oro hanno anche stimolato la domanda difondi ETF sull’oro in Giappone, che hanno registrato il settimo mese consecutivo di afflussi, mentre l’India ha registrato flussi positivi costanti dopo le uscite nette del mese precedente.
  • Gli investitori statunitensi hanno continuato ad acquistare fondi ETF sull’oro, per un totale di 4,5 miliardi di dollari ad aprile, e sebbene i flussi si siano moderati rispetto a febbraio e marzo, il mese scorso ha segnato il secondo aprile più forte mai registrato. Vale la pena notare che i flussi netti accumulati nei primi quattro mesi dell’anno hanno già superato il rendimento storico del 2020. Gli analisti spiegano che l’impulso del prezzo dell’oro, sebbene meno pronunciato rispetto allo scorso marzo, insieme alle continue turbolenze del mercato finanziario in un contesto di incertezza politica commerciale, hanno spinto gli investitori della regione verso il metallo prezioso. In tal senso, avvertono che lo slancio a breve termine potrebbe subire fluttuazioni, ma le aspettative di una continua volatilità del mercato (alimentata da preoccupazioni quali la futura politica commerciale e l’inflazione) fornirebbero un livello di sostegno ai flussi nel medio e lungo termine.
  • Per quanto riguarda l’Europa, i dati mostrano che ad aprile si sono registrati modesti deflussi per 807 milioni di dollari, invertendo leggermente la tendenza. I deflussi di capitali nella regione si sono concentrati principalmente nel Regno Unito, parzialmente compensati dagli afflussi di capitali in Svizzera e Francia. Ciononostante, la regione ha registrato una forte domanda per gran parte del mese di aprile, grazie al rialzo del prezzo dell’oro. Secondo gli esperti, la riduzione dei costi opportunità, favorita da un nuovo taglio dei tassi da parte della Banca centrale europea (BCE), e l’intensificarsi delle aspettative di un abbassamento del tasso da parte della Banca d’Inghilterra all’inizio di maggio, hanno stimolato l’acquisto di fondi ETF sull’oro. Tuttavia, essi riconoscono che il calo del prezzo dell’oro alla fine del mese ha provocato vendite da parte degli investitori, probabilmente per prese di profitto, che hanno annullato i guadagni precedenti. A ciò si sono aggiunti i forti rialzi del mercato azionario che potrebbero aver ridotto ulteriormente l’attrattiva dell’oro. Tutto ciò ha portato a un calo delle posizioni lunghe sul mercato dei futures sull’oro. D’altra parte, con il rafforzamento della valuta locale rispetto al dollaro, i prodotti con copertura valutaria, principalmente in Svizzera, hanno registrato una domanda aggiuntiva, che ha frenato altre uscite.

Per quanto riguarda il resto, i fondi in altre regioni hanno registrato il quinto mese consecutivo di domanda positiva (213 milioni di dollari), con l’Australia e il Sudafrica che hanno continuato a trainare gli afflussi di fondi ETF sull’oro nella regione.

Oro: i volumi hanno continuato a salire

Gli eventi dello scorso aprile sul mercato mondiale dell’oro mostrano che i volumi di scambio hanno continuato a salire, raggiungendo una media giornaliera di 441 miliardi di dollari, il 48% in più rispetto a marzo. In un contesto di forte rialzo del prezzo dell’oro, tutti i mercati hanno registrato importanti aumenti mensili dell’attività commerciale: il volume degli scambi OTC della LBMA ha raggiunto i 181. 000 milioni al giorno (+31% mensile), le operazioni negoziate in borsa sono aumentate del 67% mensile, con il COMEX (+42%) e la Borsa dei Futures di Shanghai (+122%) in testa. Sebbene il volume degli scambi di ETF sull’oro sia inferiore a quello di altri settori, lo scorso aprile ha registrato il maggiore aumento mensile, con un incremento del 120%.

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