Una struttura così immensa da sfidare le leggi dell’universo: la luce impiegherebbe 10 miliardi di anni per attraversarla

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Un colosso cosmico è stato scoperto tra le costellazioni di Ercole e Draco. È così gigantesco che occupa il 10% dell’universo osservabile e mette in discussione uno dei pilastri fondamentali della cosmologia moderna. La scienza spaziale avanza a velocità sorprendenti. Nuovi telescopi e supercomputer ci avvicinano a segreti dell’universo che prima erano semplicemente impossibili da immaginare. Ma a volte ciò che viene scoperto non solo sorprende… ma scuote le fondamenta di ciò che credevamo di sapere. È il caso della Grande Muraglia di Ercole-Corona Boreale, una struttura cosmica così enorme che non dovrebbe esistere, secondo le regole attuali. E se l’universo non fosse così uniforme come pensavamo?

L’oggetto più grande mai rilevato

La scoperta è stata possibile grazie all’osservazione dei raggi gamma emessi dalle esplosioni di supernove. In una regione del cielo situata tra le costellazioni di Ercole e Draco, gli scienziati hanno rilevato un’anomala concentrazione di queste radiazioni.

Tale anomalia ha rivelato l’esistenza di un’enorme struttura formata da galassie unite gravitazionalmente: la Grande Muraglia di Ercole-Corona Boreale. Le sue dimensioni sono così colossali che la luce impiegherebbe 10 miliardi di anni per attraversarla. E questo è solo ciò che possiamo misurare da qui.

Una contraddizione che sconcerta gli scienziati

L’esistenza di questa struttura mette in discussione il cosiddetto principio cosmologico, una teoria fondamentale dell’astrofisica che afferma che l’universo, su larga scala, è omogeneo e isotropo (cioè appare uguale ovunque).

Ma la Grande Muraglia, che occupa circa il 10% dell’universo osservabile, non rientra in questo schema. E la cosa più sconcertante è che la sua esistenza sarebbe stata registrata solo 3,8 miliardi di anni dopo il Big Bang, un periodo in cui, secondo tutti i modelli, strutture di quelle dimensioni non avrebbero ancora potuto formarsi.

Errore nei dati o nuovo paradigma?

La struttura è stata rilevata per la prima volta nel 2013 e confermata nel 2020, ma la sua stessa esistenza è controversa. Alcuni scienziati ritengono che potrebbe trattarsi di un errore di interpretazione dei dati; altri pensano che potrebbe essere il primo vero indizio che i nostri modelli cosmologici sono incompleti.

Ciò che nessuno può negare è che questa “muraglia cosmica” sfida le leggi conosciute della formazione dell’universo e solleva nuove domande: esistono altre strutture simili nascoste oltre la portata dei nostri telescopi? E se l’universo fosse molto più irregolare di quanto pensassimo?

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